giovedì 7 dicembre 2017

Quale futuro per i giovani?








E' risaputo che l'anno prossimo si andrà a votare per eleggere il nuovo Parlamento, presumibilmente a Marzo. Da quanto si apprende dagli esponenti dei vari partiti, le camere avranno giusto il tempo di votare la manovra finanziaria e il biotestamento, dopodichè Mattarella le scioglierà, avviando i due mesi di campagna elettorale fino al voto.

Partiamo dalla legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum Bis, proposto da Rosato, deputato del Partito Democratico, che come dice il nome stesso, aveva già cimentato sé stesso nella stesura di un'altra legge elettorale, molto più diabolica di questa, e infatti più complessa, tanto da non meritare nemmeno un approfondimento. La legge elettorale attuale nasce dall'accordo di PD, Forza Italia e Lega e prevede 232 collegi uninominali per eleggere altrettanti deputati alla Camera, e una sessantina di collegi in cui si eleggeranno il resto dei deputati con un criterio proporzionale. Stessa cosa al Senato, dimezzando i numeri. Una legge elettorale nata per accontentare un po' tutti, un proporzionale corretto, ma neanche troppo, dato che il correttivo maggioritario riguarda solo il 37 per cento dei seggi, facendo anche dubitare dell'utilità di un correttivo così debole in un sistema sostanzialmente tripolare. Il correttivo dovrebbe servire ad avere almeno la maggioranza assoluta in parlamento, cosa che con questo impianto elettorale si faticherà molto ad avere. Per non parlare dei collegi uninominali che storicamente sono stati ideati per accorciare la distanza tra eletti ed elettorato, rimpicciolendo il territorio del collegio relativo, ma che così non danno assolutamente la possibilità a nessuno di "creare" un candidato dal basso, e cioè espressione del territorio. Il Mattarellum, per capirci, aveva 475 collegi per la Camera, il doppio di quelli attuali, e quindi circa la metà più piccoli.
Inoltre c'è la perla che solo questa legislatura poteva pensare: la mancanza del voto disgiunto, unico caso al mondo con un sistema di votazione misto. Non ci facciamo mancare nulla.

Tutto ciò cosa significa in soldoni? Significa semplicemente che la legge elettorale con la quale andremo a votare a Marzo sarà quasi proporzionale e che una maggioranza assoluta si faticherà ad averla. Facendo la supermedia dei sondaggi, per quanto attendibili possano essere, abbiamo un Centrodestra al 35-40%, il Movimento 5 Stelle al 25-30%, il Centrosinistra che viaggia intorno al 25% e poi la Sinistra al 5-10%. Solo il Centrodestra potrebbe aspirare al miracolo, anche se non ha ancora un programma in comune.

Si sa, senza una maggioranza assoluta si aprono vari scenari, tra i quali quelli più probabili sono elezioni nuovamente dopo 3 mesi o governo del Presidente Mattarella, che poi bisognerebbe chiedersi chi lo voterebbe. Ed è proprio questo il punto cruciale di tutta la faccenda.

Le cose sono cambiate notevolmente dall'ultimo governo tecnico, quello di Monti. La composizione parlamentare è variata notevolmente. Allora gli unici a non votare la fiducia al governo furono Lega e Italia dei Valori, entrambi in forte minoranza. Attualmente la prima è cresciuta, la seconda è stata soppiantata da una forza politica euro-critica (almeno all'apparenza), cioè il Movimento 5 Stelle, che ha molti più seggi. Pare proprio che tutto questo circo stia convergendo in un unico punto: una battaglia all'ultimo voto tra forze europeiste e forze euro-critiche.

Paradossalmente nemmeno un governo tecnico potrebbe avere i voti sufficienti, ma di questo non ci dobbiamo stupire.
In questi ultimi anni sono cresciute molto quelle forze contrarie all'intervento europeista negli affari italiani, e questo sostanzialmente perché anche l'Europa si è dimostrata poco incisiva nel risollevare le sorti dell'Italia. C'è chi dice che ci dovrebbe essere Più Europa per riprendersi, c'è chi dice che bisognerebbe avere Meno Europa. Chi ha ragione?

La questione è complessa e bisogna considerare moltissimi fattori. Quelli più importanti, però, parlano chiaro: disoccupazione e precariato dominano la scena. Anche chi trova un lavoro, oggi giorno, ne riceve uno precario che non gli permette di vivere appieno e dignitosamente. I giovani sono i più vessati, o partono o si accontentano di lavori part-time, senza la possibilità di crearsi una famiglia. La crisi si protrae ormai da quasi 10 anni e l'Italia si ritrova fanalino di coda tra i paesi europei riguardo la ripresa. Perchè questo?

Sicuramente le tasse non diminuiscono e la fase di austerità partita con Monti e smorzata in parte dai governi del PD non aiuta le imprese. Questi ultimi anni sono stati impiegati sostanzialmente per muovere qualche risorsa economica dello Stato da un settore all'altro, e per attuare le tanto decantate privatizzazioni, togliendo allo Stato stesso il potere di creare occupazione, sempre sotto la minaccia del non superamento del 3% del rapporto deficit/PIL.

Ma allora qual è la soluzione? Molti invocano il più Europa per permettere l'epilogo che prevede un bilancio  unico per tutti i paesi europei, mettendo in comune anche i debiti, ignorando però il fatto che i paesi del Nord, Germania in testa, non vorrà mai attuare una simile riforma. Piuttosto si mantiene lo status quo, con buona pace di coloro che vorrebbero sovvertire i rapporti di forza all'interno dell'Eurozona, con quale coalizione di stati poi, ancora non si sa.

Mentre i meno Europa vorrebbero tornare ad una sovranità monetaria che permetterebbe allo Stato di pagare meno interessi sul debito e far diminuire le tasse, cosa che presuppone l'uscita dall'Euro, se non dall'UE.

In mezzo c'è il nostro futuro, quello dei nostri giovani. Pian piano si diffonde silenziosa l'apatia nei confronti della politica che alimenta a sua volta l'odio per la res publica, facendo accettare alla maggior parte di noi quelle privatizzazioni che spoglieranno definitivamente lo Stato dagli asset strategici.

Siamo al giro di boa. Il prossimo Marzo ci sono le elezioni forse più singolari e significative degli ultimi decenni. Decideremo chi vorremo essere per tanto tempo a venire. Stay tuned.

Nessun commento:

Posta un commento