sabato 14 gennaio 2017

Il business degli immigrati






In una recente intervista del Fatto il deputato Palazzotto denuncia i rallentamenti dei lavori nella Commissione d'inchiesta sui migranti, parlando di un vero e proprio insabbiamento della relazione sul Cara di Mineo, il centro di accoglienza dei migranti in Sicilia. Il blocco dei lavori avrebbe un fine ben preciso: non far emergere elementi imbarazzanti sul sottosegretario all'Agricoltura Giuseppe Castiglione, facente parte del partito dell'NCD di Angelino Alfano.

Castiglione, infatti, era stato indagato per un presunto appalto di 100 milioni di euro, per la gestione del Cara di Mineo, centro di accoglienza per immigrati. Insieme a lui erano stati indagati anche Paolo Ragusa, ex presidente di Sol Calatino, la coop che gestiva il Cara, e Luca Odevaine, uomo di Mafia Capitale coinvolto nel giro d'affari dei migranti. Tutti indagati per corruzione finalizzata ad avere vantaggi elettorali. In altre parole voto di scambio.

Nell'indagine erano coinvolte non solo cooperative legate al Nuovo Centrodestra e a Comunione e Liberazione, ma anche cooperative del centrosinistra. Tutto questo non fa che accendere i riflettori su un redditizio giro d'affari che coinvolge i centri di accoglienza dei migranti. Anche a Benevento, un ex consigliere comunale del NCD, Paolo di Donato, gestisce tramite un consorzio 12 centri che accolgono circa 700 migranti e danno lavoro a 140 dipendenti, permettendogli di guadagnare centinaia di migliaia di euro all'anno. Di Donato, infatti, ha assunto l'appellativo di "re dei profughi" ed è diventato famoso per le foto sui social che lo vedono su motoscafi e con Ferrari.

Anche in Veneto, però, non mancano cooperative simili. Parliamo della coop Ecofficina Edeco, il cui amministratore delegato è Sara Felpati, moglie di Simone Borile, ex consigliere del Pdl, e in cui ci lavorano decine di parenti di politici locali. Il fatturato dell'azienda è passato da 114 mila euro del 2011 a 10 milioni del 2015.

E poi c'è anche il Cara di Foggia, gestito da una cooperativa cattolica consorziata di Sisifo che ha il Cara di Mineo, che invece fa 11 milioni all'anno. Tutte le strutture sono interconnesse tra loro da una rete di imprenditori e politici che riconducono al NCD, il partito di Alfano.
E risulta strano, a questo punto, che il gruppo di lavoro della Commissione d'inchiesta sui migranti si sia bloccata, come denunciato da Palazzotto, e ancora più strano che essa sia presieduta da Giovanni Burtone, deputato del PD.

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