lunedì 16 gennaio 2017

Trump contro UE e Merkel







Dopo le parole forti e le promesse più o meno plausibili della campagna elettorale (vedasi muro al confine con il Messico), Trump ritorna a far parlare di sé con delle dichiarazioni abbastanza pesanti.

Prima fra tutte, quella in cui esprime la sua opinione sulla NATO sembra essere la dichiarazione più incisiva e sorprendente. Il neo presidente americano ha definito la NATO obsoleta e soprattutto non capace di fronteggiare la minaccia del terrorismo in modo adeguato. Il portavoce di Putin si è subito espresso in favore delle parole di Trump, affermando la loro contrarietà all'esistenza della NATO.

Trump, però, non si è fermato qui. Il neo presidente infatti ha espresso simpatia anche per la Brexit, annunciando accordi commerciali con il Regno Unito. Oltre questo ha rilanciato anche la possibilità che altre nazioni europee lascino l'UE, criticando anche la Merkel sulle sue politiche a favore degli immigrati. Addirittura, secondo Trump, l'UE viene utilizzata dalla Germania per i suoi scopi. Insomma un trattamento che Obama o qualsiasi presidente del Partito Democratico americano si sarebbe sognato di adottare.

Tutto questo pone l'Unione Europea, e quindi anche l'Italia, in un contesto generale assai variato rispetto anche solo ad un anno fa. Gli Stati Uniti, durante la presidenza di Obama, hanno sempre avuto buoni rapporti con i capi di stato delle nazioni dell'UE, talvolta incoraggiandoli nel completare l'unione tra gli stati europei, anche suggerendo quali scelte adottare, seppur con riferimenti velati. Pensiamo all'endorsement di Obama nei confronti delle riforme costituzionali di Matteo Renzi. Con l'avvento di Trump le cose sembrano cambiate molto, infatti il neo presidente non ha intenzione di sfidare la Russia, ma di isolare la Cina sempre di più, esattamente l'opposto del suo predecessore.

Queste strategie geopolitiche variano anche la posizione dell'UE, che non diventa più terreno di scontro tra le influenze di USA e Russia, ma che si presenta ora come un soggetto più autonomo, in grado anche di frammentarsi se non si riesce a trovare la giusta soluzione ai vari problemi che la stanno attanagliando.
Così gli Stati Uniti non sono più i "supervisori" dell'unione tra gli stati europei, ma ora incoraggiano addirittura la loro frammentazione. Sarà ancora così per molto o Trump tornerà su suoi passi?

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