mercoledì 25 gennaio 2017

Oggi si decide il futuro della politica italiana







Oggi la Corte Costituzionale si esprimerà sul cosiddetto Italicum, cioè la legge elettorale approvata lo scorso anno dal Governo Renzi.

Un team di avvocati ha sollevato dei dubbi di incostituzionalità sull'Italicum, tra i quali il ballottaggio, il premio di maggioranza e i capilista bloccati. Ancora non sappiamo quale sarà il verdetto, infatti ci potrebbe essere una bocciatura totale dell'Italicum oppure una bocciatura parziale, dove i punti più a rischio sono il ballottaggio e i capilista bloccati.

Ieri c'è stata l'udienza pubblica, durante la quale i giudici della Corte, tredici su quindici, hanno ascoltato Vincenzo Palumbo e Felice Besostri, avvocati del fronte Anti Italicum, e anche l'Avvocatura di Stato in difesa della legge elettorale. Addirittura l'avvocato Palumbo è stato rimproverato dal presidente Grossi per essere stato troppo prolisso e aver dato un taglio troppo politico alla sua disamina. Dopo l'udienza i giudici si sono riuniti in Camera di Consiglio, dove decideranno l'esito presumibilmente entro l'ora di pranzo di oggi.

Si attende dunque con trepidazione la decisione della Consulta, che sicuramente avrà delle ripercussioni sulla futura politica italiana e sulle alleanze dei partiti. Il presidente Mattarella ha auspicato una legge omogenea per Camera e Senato.

Cosa significa una legge omogenea? Significa che debbano avere sostanzialmente la stessa impalcatura. Per fare un esempio, il Presidente della Repubblica non accetta che alla Camera ci sia un maggioritario a doppio turno, mentre al Senato un proporzionale puro a turno unico. Quindi si aprono vari scenari. Ricordando che alla Camera c'è l'Italicum, mentre al Senato un proporzionale puro (chiamato Consultellum), se la legge elettorale di Renzi venisse bocciata totalmente si potrebbe avere una legge già omogenea e teoricamente si potrebbe già andare a elezioni.

Le cose cambierebbero se ci fosse una bocciatura parziale. A quel punto il Parlamento dovrebbe intervenire per apportare delle modifiche. E in che modo? E' questo il punto. Lega e 5 Stelle andrebbero subito al voto, con qualsiasi cosa esca dalla Consulta, FI e NCD vogliono il proporzionale, per continuare a contare qualcosa e fare da ago della bilancia, mentre il PD ancora non ha trovato una via da seguire, anche se il suo segretario ha suggerito il Mattarellum, che prevede coalizioni e collegi uninominali, che ovviamente svantaggerebbero il M5S.

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